Undicietrenta, e in America rischia di fallire il New York Times
di Roberto Cotroneo
Il New York Times ha ipotecato il suo grattacielo. I 52 piani disegnati e poi realizzati dall’architetto Renzo Piano sono ora in vendita per trovare una nuova liquidità. Servono al più importante e autorevole quotidiano del mondo 225 milioni di dollari, e subito. Lo stesso discorso vale per il gruppo Tribune, che stampa tra gli altri il Los Angeles Times e il Chicago Tribune. Dopo 161 di vita il gruppo ha avviato la procedura di bancarotta con un debito ormai di 13 miliardi di dollari. La Cnn, per passare all’informazione televisiva, avverte che nel più breve tempo possibile non esisterà più la redazione di scienza e ambiente.
Colpa della recessione? No, neppure il calo della pubblicità è riconducibile alla crisi mondiale. Il problema è un altro. È in crisi il paradigma dell’informazione in tutto il mondo. Ed è in crisi perché l’informazione, il rimbalzo di storie, articoli, editoriali, notizie che su internet passano da un sito a un altro, stanno portando a una rivoluzione dell’informazione che neppure giornali di grande autorevolezza ed esperienza come New York Times e Los Angeles Times riescono a gestire. Tutto passa altrove, tutto si legge dappertutto, il supporto cartaceo è diventato un vezzo, un lusso che ci si prende, ma che porta a poco.
Temo che se non si inventeranno nuovi modi di fare i giornali il destino dei più grandi quotidiani del mondo sia segnato. Gli inserzionisti pubblicitari guardano altrove, e i costi per fare dei giornali di qualità sono altissimi. Nello stesso tempo la crisi dei grandi quotidiani del mondo lascia campo libero a una forma di informazione non garantita e poco affidabile che è quella di internet. Che sempre di più diventa un’alternativa gratuita alle notizie stampate, ma è un’alternativa imprecisa e talvolta maliziosa.
Fa discutere la richiesta, ad esempio, di Diego Armando Maradona, che è riuscito a far cancellare tutte le notizie che riguardano il suo turbolento passato dai motori di ricerca di Google e di Yahoo. Togliendo, di fatto, le informazioni scomode su di lui. Si può fare? Non si può fare? Non si può fare, ma ormai internet è diventata una scatola vuota che si riempie e si svuota attraverso non regole. E l’informazione, quella vera, resta in bilico. E se la tendenza è quella che vediamo già chiara negli Stati Uniti, sarà davvero una partita difficile.
09 Dic 2008
FONTE: http://www.unita.it/index.php?section=news&idNotizia=74013
Internet sta rivoluzionando il mondo delle comunicazioni in tutti i suoi settori: pian piano le notizie che girano in rete stanno prendendo il posto di quelle dei giornali, tra chat e community le persone tendono sempre più a comunicare solo con il computer invece che faccia a faccia.
Alcuni giornali molto conosciuti come il New York Times stanno andando in rovina come conseguenza a questa rivoluzione, anche a causa della crisi economica.
Purtroppo questo fatto ha dei riscontri negativi perché i giornali danno informazioni più dettagliate, certe e approfondite, rispetto a una notizia volante su qualche sito di dubbia autorevolezza o diari sottoforma di blog di qualche utente.
Ma non tutto è perduto: i giornali si stanno modernizzando, infatti sulla rete ce ne sono molti on-line, in questo modo sono di più facile consultazione da parte degli utenti e la qualità dell’informazione rimane la stessa dei giornali cartacei.
Fortunatamente ci sono anche i lati positivi del grande utilizzo che si fa di internet: in questo modo si può parlare con persone lontane o che non si vedono spesso e le informazioni sono più accessibili da parte degli utenti.
martedì 9 dicembre 2008
martedì 2 dicembre 2008
Rivoluzione Energetica
Un'Europa più pulita e 500 miliardi risparmiati
A Poznan Greenpeace presenta il rapporto Energy. Con una precisa scelta sulle rinnovabili
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Il rapporto presentato da Greenpeace ha questi obiettivi:
A Poznan Greenpeace presenta il rapporto Energy. Con una precisa scelta sulle rinnovabili
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FONTE: http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/ambiente/poznan/poznan/poznan.html
Il rapporto presentato da Greenpeace ha questi obiettivi:
- Tagliare le spese energetiche
- Ridurre le emissioni serra
Nello specifico si prefigge di:
- Produrre maggiore quantità di energia da fonti rinnovabili (fino all’88%);
- Cambiare le modalità di trasporto e migliorarne l’efficienza con conseguente riduzione dei consumi;
- Migliorare l’efficienza energetica delle fonti;
- Diminuire il costo dell’energia pulita (si prevede dal 2020).
Credo sia molto importante che questo rapporto riesca a realizzarsi perché può portare dei grandi vantaggi:
- all’ambiente: le fonti di energia rinnovabili sono a impatto zero e inesauribili, di conseguenza con l’aumento dell’utilizzo di queste fonti quello delle non rinnovabili dovrebbe diminuire;
- ai cittadini europei: diminuiranno le spese per l’energia e migliorerà l’efficienza dei trasporti: entrambe queste cose portano benefici soprattutto in un periodo di crisi.
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